(disegno a inchiostro di L. D.)
Archivi del mese: febbraio 2013
Si diceva prima
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People etc.
In uno dei posti in cui lavoro attacco parola con uno studente, mattinata presto e io che fumo. Studi soltanto o lavori?
Per aiutare i miei spaccio, risponde. È l’unico lavoro che ho trovato.
Non scherza. Verrebbe da dire, ma vai a lavorare seriamente, cretino. E invece nel 2013 rispondo capisco.
In privato vado a posare per un’anziana signora quasi novantenne che vive in una casa di riposo gestita dalle suore. Quando entro nella sua minuscola stanza, mi rattristo a vedere contenuta in un solo spazio un’intera vita; ci sono i suoi libri di italiano, c’è l’Ariosto e Leopardi, ci sono i dipinti del padre, le foto di famiglia, sua madre con un vestito di pizzo e un fiocco tra i capelli il giorno della sua comunione. Mio marito amava la fotografia, dice mentre mi disegna intenta a sfogliare i suoi libri fotografici sulla Roma degli anni Sessanta: Continua a leggere
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Five
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24/09/06
tranquilla.
tranquilla e quieta come cereali sul fondo della tazza di latte.
quieta.
il silenzio dei suoni di un sordo.
calma.
nessuna dichiarazione imprevista, cattiveria indiscreta ,rombo di cannoni o frasi spezzate.
buchi nel marciapiede, palazzi senza fondamenta, aculei contropelle.
quieta come mari addormentati sotto il sole
manicomi senza chiavi
eroi che tornano a casa e concludono le pagine del libro.
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Lennon Naked – Robert Jones (2010)
Artista eclettico, pacifista, genio, profeta. O anche: crudele, egoista, caustico, schizofrenico. È certamente impossibile racchiudere in una frase la figura di John Lennon, una personalità divisa tra i traumi dell’infanzia e la fama internazionale come rockstar. Lennon Naked, il film tv della Bbc diretto da Robert Jones e interpretato dal “Doctor Who” Christopher Eccleston, accetta con umiltà l’impossibilità di tratteggiare un ritratto a tutto tondo. Continua a leggere
Dattilografia
Il mio sogno è di riuscire a scrivere, un giorno, in una sola bozza senza fare errori grammaticali/di interpunzione. A volte scrivo le cose di getto, le pubblico, e poi noto gli errori, anche giorni dopo che ormai sono online.
(ho fatto degli errori anche scrivendo questo post)
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Anna Karenina – Joe Wright (2012)
Anna Karenina è un film di un’esuberanza teatrale quasi schiacciante. Non che il gusto della pura rappresentazione non contraddistingua già Joe Wright che qui, con Keira Knightley oramai sua attrice feticcio, ritorna a un classico letterario. Laddove era la vivace e sobria Inghilterra di Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen qui protagonista è il dramma di Tolstoj, racconto del cupo abisso di una donna attraente e ammirata mutatasi in paria sociale nel momento in cui osa affermare i sentimenti oltre le convenzioni. Wright rinnova il suo interesse per la psicologia femminile che fa delle donne le uniche protagoniste dei suoi lavori, ma mettendo qui al primo posto l’estetica degli eventi, più che il suo racconto.
Non scene, ma quadri in movimento; non narrazione ma gusto della rappresentazione. La natura teatrale si rivela apertamente nella presenza di fondali e quinte, né i personaggi sono avulsi dal ruolo di semplice comparse sulla scena. Di volta in volta danzanti o immobili, manichini di una lanterna magica.
Ma godere dell’allestimento, delle coreografie e delle scenografie non basta a fare di Anna Karenina un film godibile quanto anche ingombrante nel suo voler essere più guardato, che compreso, riducendo una tragedia umana a un puro esercizio visivo di stile fine a se stesso.
bloc notes 2
Oggi per mezz’ora ho fatto finta di essere un’altra, a volte funziona.
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